sabato 6 settembre 2008

DIRITTO AL PROPRIO CORPO O LICENZA DI UCCIDERE?






Il nostro amato governo vuole fare una nuova legge sull’aborto. Abbiamo già una. L’interruzione in Spagna è dal 1985 consentita solo in tre casi: stupro, malformazione del feto (fino alla ventiduesima settimana) e grave pericolo di vita per la madre. Ma via il grave pericolo di vita per la madre questa legge è diventata come un aborto libero.

Quest’inverno decine di medici sono stati arrestati, cliniche chiuse per aborti oltre le 30 settimane. A seguito di perquisizioni della polizia, è emerso uno sconcertante quadro che ha coinvolto alcuni medici delle cliniche di Barcellona, accusati di aver compiuto aborti a feti di sette ed otto mesi, al costo di 4.000 euro. Siccome non potevano lasciare questi feti là, avevano macchine per tritare questi bambini.

Queste cliniche avevano lavorato tranquillamente per tanti anni, e di sicuro avevano il consenso del governo per farlo e adesso...., è uscito tutto alla luce e per questo si vuole fare una nuova legge.

La ministro dell’Uguaglianza ( non so cosa a vere questo con l’uguaglianza) ha detto che il testo dovrà garantire i diritti fondamentali e la sicurezza delle donne e dei medici. Ma chi garantisce il diritto dei bambini?

Il ministro Aido ha affermato che non è ammissibile che una donna che decide di interrompere la gravidanza incontri così tante difficoltà, deve avere tutto il supporto e l’aiuto necessari per affrontare una scelta così dolorosa.

Dolorosa da vero, perché nessuno non spiega a tutte queste donne che sonno tante quelle che dopo un aborto hanno una grande depressione, che sono tante quelle che si suicidano, che sono tante quelle che tutta la sua vita restano chiedendosi come sarebbe il suo figlio, quale sarebbe la sua età e tante e tante cose...Perché una mamma diventa mamma dal momento che inizia la sua gravidanza.

E poi, una donna può avere tutto il diritto al suo corpo senza arrivare alla gravidanza, ci sono tante cose!. E se alla fine rimane in gravidanza, prima d’uccidere un bambino da 7 o 8 messi, e poi tritarlo, può lasciarlo in adozione.

Ma no, il negozio è il negozio, e il testo dovrà garantire i diritti fondamentali e la sicurezza delle donne.

E io mi chiedo: chi garantisce il diritto dei bambini e digli innocenti che non hanno mai fatto male a nessuno?

5 commenti:

Reyjam ha detto...

E' un argomento delicato che si tocca spesso anche in Italia , ma bisogna guardare ogni situazione particolare prima di consentire un aborto. Per me non c'è altro modo.

Reyjam.

Anna ha detto...

Ci vogliono tante cose prima di consentire un aborto!, ma questo modo non si contempla, qui si farà aborto libero e basta, per “proteggere la libertà della donna”, e nessun psicologo gli spiegherà che dopo, il resto della sua vita, saranno delle disgraziate.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Anna, il nostro amato ZP ieri ha ancora annunciato un'altra cosa, sicuramente per non parlare della crisi economica: adesso vogliono fare una proposta per regolare il suicidio assistito.
Fantastico! Ho pensato che mi presentare volontaria per aiutarlo a lui, ZP, nel suo suicidio...

Maximilian Hunt ha detto...

Macchine per tritare?
Oh mio Dio... è vergognoso!!
Qui in Italia non s'è saputo nulla di questa storia...

Anna ha detto...

Sí, tritavano i bambini da 7 ed 8 messi per non lasciare prove.

Anch’io li aiuterò volentieri.