venerdì 4 settembre 2009

ITACA


Sto leggendo un altro libro di quelli che mi sono comprata in Italia ed in un punto c’è uno che recita questa poesia. Io la conoscevo in catalano perché un nostro cantautore, Lluis Llach, ha fatto una bellissima versione tanti anni fa e mi è piaciuto guardare che anche in italiano sia così bella.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopio
la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio
,senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

Costantino Kavafis

12 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

ODYSSEUS di francesco guccini
vai sul mio blog....

"Bisogni che lo affermi fortemente
che, certo, non appartenevo al mare
anche se Dei d’Olimpo e umana gente
mi sospinsero un giorno a navigare,
e se guardavo l'isola petrosa,
sopra ogni collina c'erano lì idealmente
il mio cuore al sommo d'ogni cosa,
c'era l'anima mia che è contadina
un'isola d'aratro e di frumento
senza le vele senza pescatori
il sudore e la terra erano argento
il vino e l'olio erano i miei ori

Ma se tu guardi un monte che è di faccia,
senti che ti sospinge un altro monte
un'isola col mare che l'abbraccia
ti chiama un'altra isola di fronte
e diedi un volto a quelle mie chimere
le navi costruii di forma ardita,
concavi navi dalle vele nere
e nel mare cambiò quella mia vita
e il mare trascurato mi travolse:
seppi che il mio futuro era sul mare
con un dubbio però che non si sciolse
senza futuro era il mio navigare

Ma nel futuro trame di passato
si uniscono a brandelli di presente,
ti esalta l’acqua e al gusto del salato
brucia la mente
e ad ogni viaggio reinventarsi un mito
a ogni incontro ridisegnare il mondo
e perdersi nel gusto del proibito
sempre più in fondo

E andare in giorni bianchi come arsura,
soffio di vento e forza delle braccia,
mano al timone e sguardo nella pura
schiuma che lascia effimera una traccia;
andare nella notte che ti avvolge
scrutando delle stelle il tremolare
in alto l’Orsa e un segno che ti volge
diritta verso il nord della Polare.
E andare come spinto dal destino
verso una guerra, verso l’avventura
e tornare contro ogni vaticino
contro gli Dei e contro la paura.

E andare verso isole incantate,
verso altri amori, verso forze arcane,
compagni persi e navi naufragate;
per mesi, anni, o soltanto settimane
La memoria confonde e dà l’oblio,
chi era Nausicaa, e dove le sirene
Circe e Calypso perse nel brusio
di voci che non so legare assieme.
Mi sfuggono il timone, velam remo,
la frattura fra inizio ed il finire,
l’urlo dell’accecato Polifemo
ed il mio navigare per fuggire.

E fuggendo si muore e la mia morte
sento vicina quando tutto tace
sul mare, e maledico la mia sorte
non trovo pace
forse perché sono rimasto solo
ma allora non tremava la mia mano
e i remi mutai in ali al folle volo
oltre l’umano.

La vita del mare segna false rotte,
ingannevole in mare ogni tracciato,
solo leggende perse nella notte
perenne di chi un giorno mi ha cantato
donandomi però un’eterna vita
racchiusa in versi, in ritmi, in una rima,
dandomi ancora la gioia infinita
di entrare in porti sconosciuti prima "

Anna ha detto...

Bellissima!
vado sul tuo blog

Anonimo ha detto...

itaca lo vista dalla nave quando andavo in grecia...non è una grande isola ed è come la descrive guccini solo pietre e arsa dal sole
mentre la mia itaca è casa mia,non è arsa dal sole e non ci sono pietre,d'inverno spesso nevica e la temperatura va sotto zero....
dimenticavo...non c'è il mare,e le barche a vela...

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Perbacco... 2 poeti... ed io che non so scrire come voi...

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Non si dice "scrire" si dice "scrivere" ... credo che oggi metto un po' di francese nei miei commenti...

Anonimo ha detto...

il poeta è guccini io solo un "copia/incolla"

Anna ha detto...

N’anchio sono una poetessa!!
Ho fatto solo un commento.
Quest’oggi la nostra amica è un po’ distratta.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Oggi sono distratta? Io sono il paradigma dei distratti!

Anonimo ha detto...

da..gente distratta ....
di pino daniele

Che cosa resta del passato
che non riesci a mandar giù
il mare oggi
è proprio un olio blu
ma qui nessuno ti ha perdonata
quando da casa te ne sei andata
quanti progetti in mente
poi finire a guardare il cielo
Amando
sognando
crescendo
correndo
ti prendo
gente distratta che viene e va

Che cosa resta del passato
forse una 500 blu
e un giradischi rovinato
che ormai non va più
tuo padre non ti ha mai parlato
per questo forse l'hai odiato
i grandi hanno sempre da fare
e adesso cerchi un figlio per parlare
Amando
sognando
crescendo
correndo
ti prendo
gente distratta che viene e va

FscoMisc ha detto...

Scusatemi per il fuori tema: Consentitemi di salutarvi tutti, anna e Gli amici di Georges (Brassens)in particolar modo, in questo giorno dove la mia Italia e la vostra Barcellona si sfidano in un incontro di calcio affascinante.
Il fatto di aver l'anno scorso visitato e apprezzato la vostra bellissima città, da al sottoscritto un significato "particolare" a quest'incontro.
Vi abbraccio
"Quelli che l'Inter..."

Anna ha detto...

Grazie Francescomisc per il tuo bellissimo saluto.
Un bacio