martedì 26 febbraio 2008

IL DISCORSO DI BENEDETTO XVI ALLA SAPIENZA



La storia è ben nota: dopo aver annunciato di aver accettato l’invito del rettore di partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Roma La Sapienza, Benedetto XVI ha preferito poi soprassedere a causa di una serie di contestazioni che gli sono state mosse da parte di un gruppo consistente di docenti dell’ateneo romano.

Ad ogni modo - nonostante non fosse presente - il suo discorso è stato letto dallo stesso rettore dell’Università, questo ha permesso alla Chiesa di Roma un contro-reazione mediatici piuttosto forte: il raduno dei credenti all’Angelus di domenica 20 gennaio a sostegno della libertà di parola del pontefice.

A questo punto la domanda: cosa avrebbe detto?

Il discorso è disponibile sul sito de la Sapienza (http://www.uniroma1.it/documenti/home/Allocuzione_Papa_Benedetto_XVI.pdf), Università di Roma, assieme agli interventi degli altri personaggi pubblici invitati a presiedere alla cerimonia dedicata contro la pena di morte.

Se siete interessati, vi consiglio di leggerlo. Su Joseph Ratzinger si può dire quello che si vuole, ma in ogni caso è un intellettuale di spessore. Controverso - sì - ma di spessore.

E dico io: non sarebbe molto più facile che quelli che non vogliono ascoltare il Papa se ne vanno via?

Questo è la tolleranza, il rispetto, il dialogo...?

Dov'è Voltaire che diceva: "Non sono d'accordo con le tue idee ma combatterò sino alla morte affinché tu abbia il diritto di esprimerle"

7 commenti:

vinci ha detto...

Voltaire era per il dialogo, io avrei fatto parlare il Papa ma gli avrei chiesto di accettare il dialogo in quella sede come un "semplice" capo di stato. L'avrebbe accettato?

Anna ha detto...

Io credo di sì, perché Benedetto XVI è un grande intellettuale. Hai letto qualche dei suoi libri?. Secondo me ha argomenti per tutto. Ha dialogato fino con il re dell’Arabia Saudi.

Anna ha detto...

Ci vuole un fisico bestiale per impedire al Papa di parlare all'università di ANTONIO SOCCI
Così il Corriere della sera (21/1) lancia un'intervista al matematico Carlo Bernardini, «ex senatore indipendente del Pci nel 1976» e primo firmatario della lettera dei 67 professori...

Ho trovato questo titolare e mi sono ricordata di quella canzone.

Fina Llorca ha detto...

Annina, tu e Voltaire potete dormire sonni tranquilli: non vi dovete battere perché Benedetto venga ascoltato come merita per le sue grandi capacità intellettuali, che supponiamo in un uomo col suo incarico, perché lui ha già, a quanto mi risulta, i media ai suoi piedi. Non solo un giornale proprio, una radio e forse anche una TV, ma la possibilità di fare libri, encicliche, di uscire su TUTTI I GIORNALI E LE TV DEL MONDO.

E tu hai tutte le possibilità ed occasioni di ascoltarlo e leggerlo, anche quando in un'università gli studenti manifestino che la sua non è una presenza gradita (ti ricordi a Valencia un po' di tempo fa?) .

Non mi risulta poi che un Papa
metta a disposizione di persone e gruppi che hanno meno impatto sociale il suo enorme aparecchio mediatico. Discrepo di Vinci; il Papa non è un altro capo di stato. È MOLTO di più. E come tale si comporta.

E taglio qui, che devo correre al lavoro, che di solito non è fare ragionare su argomenti di potere, ma solo aiutare ad imparare ad usare questa lingua in cui ora stiamo, io e te, cercando di esprimerci.

Buona giornata!

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

A me, che non sono specialemente devota della chiesa catolica, piace questo Papa. Penso che è un vero intelectuale.
Ma sicuramente quello che mi piace davvero è la frase de Voltaire. Penso che si tutti facevamo così, il mondo serebbe meglio.

Anna ha detto...

Siamo de “guazeo” perché oggi è venerdì?

perbacco! Ana e Maribel ha detto...

siiiiiiii
birraaa!! birra!!!
oggi venerdiii! lalalalaaaa