venerdì 2 gennaio 2009

ISRAELE


In questi giorni in cui ci stanno mostrando per la TV tutta la offensiva d’Israele contro Hamás e contro Hezbollah, vendendoci che sta ammazzando i palestinesi indiscriminatamente, voglio difendere Israele e parlare d’une quante cose.

In primo posto dire che Israele non ha niente contro il popolo Palestino, da tempo sta parlando con Fatah, queste conversazioni sono state interrotte per la rottura della tregua, in un modo unilaterale, da parte di Hamás.

Che Hamás è un gruppo terrorista che ha per unico fine fare sparire il popolo ebreo. Che è finanziato, allo stesso modo che Hezbollah, per Iran.

Che, giustamente, Iran non è una democrazia, è una dittatura durissima dove il suo presidente, Mahmud Ahmadineyad, non serve a nulla, è governata per dieci integristi islamici che quello che vogliono è fare sparire Israele.

Che non sono gli ebrei quelli che mandano bambini che hanno il sindrome di Down, con una cintura de bombe per fargli esplodere, ai luoghi frontiera per ammazzare ebrei.

Che la Yihad non è gettare delle pietre agli ebrei, ma dei missili e delle bombe in modo indiscriminato.

Che sono i terroristi di Hamas quelli che mettono i lancia-missili dove abita il popolo per utilizzare ai civili come scudo, ma la convenzione da Ginevra permette distruggere queste obiettivi militari, ancora che siano dei civili.

Che per 60 anni gli ebrei sono stati obietto di questi attacchi terroristi senza potere arrivare a nessun accordo con i terroristi palestinesi, perché loro non vogliono accordare nulla, quello che vogliono è cancellare del mappa a Israele.

Che invece Israele sí ha potuto arrivare a accordi con paesi come Giordania ed Egitto.

Che da un paese che porta soffrendo per 40 anni il terrorismo d’ETA, che non ha né la decima parte del soldo che ha Hamas ed Hezbollah, dovrebbe essere così facile capire il diritto d’Israele alla autodifesa.

Che Israele non può perdere nessuna battaglia perché questo sarebbe la scomparsa dello Stato d’Israele.

Che fino Obama ha detto che si qualcuno aggredisse sua casa, lui difenderebbe le loro figlie.

Che i palestinesi sanno fare benissimo la pubblicità ed i paesi Europei siamo antisionisti e incapaci di guardare il problema in un modo obiettivo e imparziale.

Che Israele è l’unico paese democratico che c’è là, dove le donne valgono in più di un cammello, non sono lapidate quando qualcuno la stupra, possono andare dal dottore ed hanno gli stessi diritti che gli uomini.

17 commenti:

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Geniale. Mi piace la gente come te, che parla con 2 colloni! Sai? Oggi i giornali hanno detto che Israele ha "ammazzato" un leader di Hammas con 2 delle sue 4 moglie e 4 dei suoi 12 figli. Se legge tutta la notizia, però, quest'uomo aveva stato avvisato da Israele che li aveva detto d'abbandonare Gaza. Lui è rimasto a casa con le sue 2 moglie (sicuramente non le sue preferite...) e i suoi 4 figli (sicuramente figlie, visto che non le considerano per niente...) direi che pensando che Israele non vorrebbe uccidere delle donne e dei bambini... e adesso sono tutti morti.
Ed io sono contenta che sia un terrorista di meno nel mondo.
Per quanto fa il popolo palestinese, sono loro chi hanno scelto avere un governo di Hammas... loro.. quelli che senza avera mai avuto una nazione propria hanno dal 1948 lo status di refugiati politici... uno status che la ONU soltanto ha reconosciuto nel 2008 agli ebrei (circa di 800.000) che sono stati espulsati dei paese arabi nel 48, quando hanno perso tutte le loro proprietà (case, terre, soldi...), dimostrando un'altra volta che il mondo è antisemita (anche la ONU).
Bravo Israel!

Anonimo ha detto...

i governi dell'europa occidentale negli anni 70,in cambio del petrolio e di non aver problemi di attentati nei propri paesi,hanno dato voce e importanza ai palestinesi,invece di trattarli come terroristi,e combatterli come tali.
l'assurdo poi è aver invitato Yasser Arafat a parlare all'onu come se fosse un capo di stato e oltretutto avergli permesso di dire quello che voleva contro gli ebrei di israele,giustificando le loro azioni terroristiche.
oggi nel 2009 dopo 50 anni di terrore e morte...ditemi dove esiste libertà o una minima forma di democrazia lungo quella striscia araba/mussulmana che unisce il marocco al pakistan ....
impensabile trovarla proprio a gaza

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Come hanno potuto dimenticare i Giochi olimpichi di Munich dove hanno ammazzato gli atleti ebrei? Yasser Arafat aveva creato il gruppo Setembre Nero... era un terrorista con il Nobel della Pace!
Da non credere!

Anna ha detto...

Ma sí, tutto questo è vero ma la maggioranza è contro Israele, e d’attentati ne abbiamo nel nostro paese con Petrolio o senza petrolio.
Noi siamo Al Andalus, un paese a riconquistare, e nonostante sono con i terroristi.

Ale ha detto...

alcune cose delle cose che hai scritto le conoscevo già, altro invece no. Purtroppo i media non approfondiscono questa situazione, e si limitano a dare notizie superficiali ed "ingannevoli" in apparenza..

Anonimo ha detto...

io ricordo l'attentato all'aereoporto di fiumicino a roma...
costato la vita a 32 innocenti persone.....
l'attentato era stato giustificato come "attentato di propaganda" per far conoscere la situazione dei palestinesi....i terroristi arrestati e condannati sono stati rilasciati dopo pochi anni dal governo italiano per paura di nuove rappresaglie.....
il sequestro della nave da crociera"achille lauro"e dell'uccisione di un cittadino americano disabile che viveva su una sedia a rotelle (che male poteva fare un disabile)
di Angelo Frammartino di 24 anni,un giovane volontario per la pace italiano giustiziato a gerusalemme
una continua scia di sangue lunga quanto la loro storia,come la storia di tutti questi paesi arabi che non sanno cosa sia "il vivere in pace"

Anna ha detto...

E quante vite costò l’11 S a New York, o l’11 J ad Inghilterra?, e tante, tante cose...
Sempre si parla dei morti palestinesi ma non si parla mai degli altri morti, sopratutto dei morti ebrei. L’ultima volta hanno scambiato due soldati morti ebrei per tanti prigionieri palestinesi. Sempre è lo stesso e non si arriva mai a nessun luogo. Poi, guardi la TV e...poveretti palestinesi...

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Quando, come dice Anna, gli ebrei hanno scambiato due soldati morti per degli assassini palestinesi, ho scrito questo sul mio blog:
Samir Kuntar, uno degli assassini liberati da Israel ed scambiato per gli due corpi dei soldati ebrei morti fu il perpetratore d’uno degli attentati più orribile di tutta la storia d’Israel. Lui fu chi nel 1979, con tre altri terroristi, s’infiltrò, dal Libano, in un appartamento nella città israeliana di Naharia, dopo avere assassinato due polizie. A questo appartamento abitava la famiglia Haran. Allora Kuntar sequestrò il padre della famiglia e la figlia di 4 anni. Poi, nella spiaggia assassinò il padre con uno sparo nella schiena e poi lo gettò al mare, per fare che l’ultima cosa che la bambina vedesse prima di morire fosse questo, la morte del suo padre. Immediatamente dopo, in mezzo della sparatoria con la polizia che aveva arrivato, quest’eroe palestinese ha scagliato la testa della bambina sulle roccie ma, come la bambina non era ancora morta, distrusse il suo cranio con dei colpi con la culatta della sua carabina.
La madre della famiglia s’era scondita sotto il letto con l’altra figlia, e per evitare che il suo piangere le tradisse, le coprì la bocca, asfissiandola accidentalmente.
Dopo quel giorno Kuntar era in galera in Israel, dove s’e sposato due volte, con due attiviste arabe-israeliane, s’è laureato nella università, ha ricevuto attenzione medica e propaganda d’appoggio della parte del mondo arabe.
Hezbollah, nel Libano, ha celebrato la sua libertà mentre Israel piangeva per i due soldati morti.
Per me, l’eroe d’Hezbollah non è altro che un assassino e quelli che sono contenti di vederlo libre sono come lui.
Preferisco piangere con Israel che formare parte di quelli chi celebrano il trionfo del terrore e della morte.

Fina Llorca ha detto...

Ragazze mie,ve lo voglio dire, fate paura. Per quello che dite, per COME lo dite. E non mi riferisco all'uso dell'italiano, anche se, Ny. i "colloni" non so cosa potrebbero essere, se non due barattoloni di colla, che non credo Anna abbia nascosti non saprei dove.

Mah, ... e sì che informate lo siete. Non entro in merito, perché siete così sicure che non potrei smuovere le vostre certezze, ed è quello la cosa più preoccupante, almeno per quanto mi riguarda.

Una cosa sì: non tutti, naturalmente non tutti gli israeliani sono per l'invasione, ci sono degli israeliani contro la guerra, come non tutti gli americani erano a favore della guerra contro l'Irak, non tutti amici di George (senza la "s". Tra l'altro non so se GeorgeS aproverebbe, anarchico com'era...)
Mah.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Sicuramente non tutti i palestinesi vogliono fare la guerra. Sicuramente non tutti gli musulmani considerano le donne meno che un camello. Sicuramente...
Mi dispiace che il mio italiano non sia perfetto, ma sono certa che imparerò di più.
Georges, il mio Georges, si scrive con S finale, in francese. Come Nyota si scrive NY no GN.
Avere una opinione diversa di quella della maggioranza non è facile, lo so, ma sempre intento avere una oppinione informata, e non parlare soltanto con il cuore.
Non vorrei che nessuno pensi che mi piace que muoiano dei bambini (né palestinesi né ebrei) ma sono loro, i palestinesi quelli che li fanno servire come scudo umano, non gli ebrei. Quest'uomo che è stato morto due giorni fa, il giorno prima aveva chiamato i suoi figli a commetere suicidio contro gli ebrei... era un terrorista, come lo era Arafat! E nessuno piange per i bambini ebrei. Lasciami piangere con loro, per compensare!
E non ti preocupi più per me: avere una oppinione diversa non è una malattia!

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...
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Anonimo ha detto...

ieri a milano c'è stata la manifestazione dei palestinesi contro israele (autorizzata)
la manifestazione alla fine è degenerata ci son state cariche della polizia in piazza del duomo perchè volevano fermarsi a pregare..
poi siamo noi italiani i razzisti ecc.....

Anna ha detto...

Io non so perché giustamente noi facciamo paura, quelli che fanno paura sono quelli che ammazzano, noi solo diamo argomenti, e sì, siamo informate e abbiamo analizzato la informazione che ci arriva.
N’anche so perché stai preoccupata, perché non ci lasciamo manipolare come la maggioranza?
Io sono con Voltaire, ognuno può avere una opinione e difenderla con le parole e d’altro, quello che mi preoccupa a me è avere di spiegare che i brutti sono i terroristi non quelli che si difendono.
Non penso che abbia bisogno di spiegare che a me non piace che ammazzano bambini, sono una mamma!, io non parlo del popolo palestinese, parlo di Hamás, di Herzbolaz e d’Iran, voglio dire, parlo dei terroristi.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Ieri a Madrid hanno anche fatto una manifestazzione autorizzata contro Israele. Anchi lì è finita violentamente nelle embassade degli USA e d'Israele. Poi sono io a preocupare gli altri per la mia oppinione...
Ci vuole finire con l'informazione manipulata e con tutti i terroristi. E anche con la mancanza di criterio per distinguire cosa è vera e cosa è pura propaganda!

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Guarda, Anna... ho trovato questo testo nel blog di Paco B, troppo lungo per fare una traduzzione, ma interessante davvero:
¿Será verdad?
Limpiando Gaza (7)

¿Qué está pasando en Europa?
30 Diciembre 08 - George CHAYA (politólogo especializado en Oriente Medio)

El panorama es el clásico ya vivido con Hizbulá: operación israelí tras el goteo de proyectiles durante una tregua que nunca existió (cayeron 215 cohetes durante la «tregua»), aluvión de declaraciones de condena más o menos «desproporcionadas», trampas a los periodistas con fines propagandísticos (la agencia France Presse había distribuido unas «imágenes» que la blogosfera ha encontrado en un telediario de hace cuatro años) y grupos «pacifistas» que no mueven nunca un dedo mientras llueven cohetes ni condenan ningún atentado de Al Qaida y que ahora se interesan «por la paz» mientras defienden a Hamas (igual que se interesaron «por la paz en Líbano» defendiendo a Hizbulá). Y, sin embargo, el cambio no ha pasado desapercibido, por ejemplo, a la CNN. ¿Qué ha pasado en las cancillerías europeas que, de pronto, parecen ver con buenos ojos las operaciones israelíes?

Al considerar el contexto, la sorpresa es aún mayor. Alemania se oponía recientemente al envío de tropas para poner coto a las ambiciones del revolucionario Nkunda en Goma, donde están teniendo lugar varias «gazas» a diario. Gran Bretaña anunciaba hace semanas la posibilidad de aplicar la ley islámica sobre el derecho romano en su suelo, y el mensaje de Navidad de la reina se acompañó de un segundo «mensaje» del presidente iraní, Mahmud Ahmadineyad. El caso del juez italiano que toleró unos malos tratos porque el propinador de palizas era musulmán es harto conocido, como el caso del Senado francés, en busca de encontrar la forma de encajar las prácticas financieras islámicas en el marco financiero de la UE, en plena crisis (buena suerte). Y, sin embargo, el cambio es monumental.

El ministro de Exteriores belga, por ejemplo, manifestaba hace menos de 24 horas de manera informal que «el conflicto palestino israelí es sólo el 44 por número de muertos». Francia condena «usos desproporcionados» en lo que parece ser su fórmula, pero es la primera vez que usa los mismos términos para referirse a las exigencias a los palestinos. Los cambios no han pasado desapercibidos a las cadenas estadounidenses, que lo achacan a la salida de Bush.

Algunos citan el creciente malestar judío en todo el mundo con Europa, a la que no ven mover un dedo cuando los palestinos atacan, ni siquie ra cuando grupos árabes torturan en pleno París a judíos, como en el caso Ilam Halimi, o el más reciente, Mathieu Roumi. Otros hablan de electoralismo, con un Kadima que no remonta en las encuestas y cae, a pesar de sus hinchas mediáticos, cada vez que Livni abre la boca. Después de todo, Hizbulá está al norte gracias a ella, y Gaza es Gaza por ella. Entonces, ¿qué es lo que ha motivado este cambio realmente?
En una palabra: Obama

El 7 de octubre de 2008, antes de las elecciones estadounidenses, el ministro francés de Exteriores daba un traspié en una entrevista publicada en el diario israelí «Haaretz». Bernard Kouchner afirmaba que mientras «Francia entiende los peligros del programa nuclear iraní», no está particularmente preocupada «porque Israel ha dicho siempre que no va a tolerar un Irán nuclear». El traspié pone de relieve la naturaleza dual de la política exterior europea en general y francesa en particular: Israel es un tampón que caerá primero y se llevará la peor parte, dando a Europa un tiempo precioso para pedir ayuda a Estados Unidos; y por otra, es un saco de boxeo al que pedir comportamientos que no es que Europa no pida a sus inmigrantes, es que tampoco pide a los vecinos de Israel.

Sin embargo, el 12 de diciembre, ya victorioso Obama y pasado el trago del resbalón del titular de exteriores, Nicolas Sarkozy expresaba en los medios una preocupación extrema: «Postura de Obama sobre Irán ‘profundamente inmadura’, afirma Sarkozy», reza el mismo «Haaretz». En la práctica, «Sarko» llevaba preocupado desde su reunión con Obama en julio, pero salía ahora a la luz que las reuniones separadas mantenidas entre el entonces aspirante y los consejeros del presidente francés «arrojaron resultados similares», según la prensa francesa. El sentir se expresaba de forma parecida ante las noticias de las negociaciones entre Siria e Israel, en las que el único punto de acuerdo es que los Altos del Golán, con su sistema de radar israelí imprescindible para controlar el acceso de los suministros de la OTAN a Irak y Afganistán al margen de Irán, no puede estar en manos de la ONU, como pide la UE.

En una palabra, lo que parece suceder es que los israelíes se han hartado de los europeos. ¿Queréis paz con Siria, pero poder abastecer a los efectivos desplegados? Es asunto vuestro. ¿Que queréis incluir a Hamas en la mesa de negociaciones? Perfecto, pero, ¿qué os comprometéis (y con qué número de tropas) a hacer cuando Hamas derroque no ya a Abas –es algo que se da por sentado llegado el caso– sino a la monarquía jordana o al régimen egipcio, asfixiado por la crisis y la Hermandad Musulmana is lamista?

Tradicionalmente, Estados Unidos se ocupaba de los hechos y Europa de los ideales, lo que tenía la ventaja adicional par a Europa de no tener que sufrir las bajas, consecuencia de defenderlos. La llegada de Obama ha cambiado las tornas. Siendo rigurosos, Europa no ha cambiado, sólo está manifestando por primera vez de cara a la opinión pública lo que manifiesta a puerta cerrada, cuando los «flashes» se apagan y los periodistas han salido: que le gusta el petróleo barato, y que no le gusta Hamas. Es el primer impacto de la llegada de Obama. Habrá más.



No sé yo si Europa será capaz de reaccionar pero, de momento, no estaría mal que leyeramos las siguientes palabras de Obama:

"Si alguien lanzara cohetes en mi casa donde mis dos hijas duermen por la noche, voy a hacer todo lo que esté en mi poder para poner fin a eso" "Y yo esperaría que los israelíes hagan lo mismo."

Anna ha detto...

Uff, meno male di USA, come al solito.
E poi diranno che noi facciamo paura.

Anna ha detto...
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