lunedì 24 marzo 2008

LA REALTÀ

È vero, sono finito i giorni feriali e la realtà cade su di noi. Io volevo fare tante cose....

Dovevo mettere in ordini tanti fogli, studiare italiano, leggere Harry Potter, andare al cinema...

Ma no, non ho fatto né la metà di tutto questo perché tu fai un proposito ma il diavolo ne fa un altro. Ho dovuto cercare un abito per mia figlia che deve andare a una festa ed abbiamo cercato e cercato dappertutto fino che abbiamo trovato l’abito bello di tutta Barcellona.

Poi ho letto Harry Potter, già so come finisce, volete che vi spieghi il finale?, no, non lo faccio perché forse qualcuno ha la voglia di leggerlo e adesso....Ma sono un po’ triste, ha finito, non ci saranno di più.

Ho studiato italiano anche, perché mercoledì abbiamo un controllo, avete studiato un po´? Se no lo avete fatto vi dico:

Dovresti imparare veloci veloci tutti gli imperativi irregolari, sapere che :

buono, migliore, buonissimo ed ottimo sono aggettivi, e che
bene, meglio, benissimo, sono avverbi.

Che l’imperativo diretto, ( tu, noi, voi),porta i pronomi diretti, indiretti, e combinate e la particelle ci e ne , sempre uniti come suffisso, ma quando l’imperativo diretto è negativo la particella o il pronome possono precedere l’imperativo o unirsi all’imperativo.

Che nell’imperativo indiretto (forma di cortesia), i pronomi precedono sempre le forme dell’imperativo formale.

Dovresti imparare anche che con i verbi andare, dare, fare, stare e dire i pronomi e le particelle raddoppiano la consonante iniziale.

Dovresti imparare i nomi del corpo e di malattie ed alla fine, una cosa molto curiosa, il verbo servire, che a volte vuole dire servire ed adesso non passa niente, ma a volte vuole dire bisognare ed adesso fa come piacere.

Facile no?

Dopo di tutto questo, felice ritorno alla realtà e felice controllino e... non piangere.

sabato 15 marzo 2008

GLI ETRUSCHI




Le origini (dagli albori al IX secolo a.C.)

Le origini degli Etruschi sono state argomento di discussione sin dai tempi più remoti. Lo storico greco Erodoto, vissuto nel V secolo a.C., sostenne la tesi della provenienza via mare dalla Lidia, regione dell'Asia Minore. Secondo altri storici antichi gli Etruschi sarebbero una popolazione di stirpe italica, che risiedeva nella penisola già dalle epoche più remote. La tesi che invece si è imposta nella storiografia moderna è quella di gruppi provenienti dal Mediterraneo orientale, portatori di una civiltà tecnicamente e culturalmente evoluta, che si fusero verso il X secolo a.C. con la popolazione italica residente, dando vita ad una nuova civiltà.


La fioritura della civiltà etrusca (dall'VIII secolo a.C. al V secolo a.C.) Gli Etruschi rappresentano, dall'VIII secolo a.C., la prima civiltà italica con l'energia necessaria ad intraprendere una politica espansionista, generata più dal fermento della crescita economica che da una cosciente volontà di potenza. Senza incontrare un'opposizione organizzata, tra il VII ed il VI secolo a.C. la crescita dell'influenza etrusca arrivò a coprire una vasta area della penisola italica, dalla Pianura padana a nord alla Campania a sud. Sulle loro navi i mercanti etruschi giungevano con i loro prodotti in ogni località del Mediterraneo, ed erano dovunque in competizione, non sempre pacifica, con Greci e Fenici. Gli Etruschi arrivarono al culmine della propria forza militare e commerciale verso la metà del VI secolo a.C. quando, occupati i porti della Corsica orientale, divennero i padroni riconosciuti del Mar Tirreno. In questa fase di espansione territoriale, i popoli con cui gli Etruschi si confrontarono furono i Cartaginesi, i tradizionali alleati, ed i Greci delle colonie dell'Italia meridionale, gli avversari più agguerriti; mentre al nord i Celti, divisi in tribù ed arretrati culturalmente non rappresentavano una minaccia.


La gloria e il declino (dalla seconda metà del V secolo a.C. al III secolo a.C.) Alleati di Cartagine, gli Etruschi erano riusciti ad imporsi alle colonie greche del meridione d'Italia, contrastandone con efficacia l'espansione sia sulla terra che sul mare. Dalla seconda metà del V secolo a.C. lo scenario però mutò radicalmente. Infatti, mentre le città etrusche avevano raggiunto il massimo dello sviluppo economico, le colonie greche diedero vita ad una travolgente crescita culturale e politica. Anche ai confini tra Etruria e Lazio era sorto un nuovo consistente pericolo: la città di Roma, un tempo dominata e governata da una dinastia etrusca si era resa indipendente, passando all'offensiva.


L'effettiva decadenza degli Etruschi iniziò nel 474 a.C. sul mare, quando i Greci d'Italia guidati dalla città di Siracusa gli inflissero presso Cuma una sconfitta decisiva dopo la quale essi persero il controllo del Mar Tirreno. Anche sulla terraferma la situazione andò rapidamente deteriorandosi: in meno di un secolo l'Etruria campana fu conquistata da popolazioni locali, mentre quella padana venne invasa da popolazioni celtiche provenienti d'Oltralpe. Dalla metà del IV secolo a.C. la potenza commerciale e militare un tempo fiorente degli Etruschi si era così ridotta a città stato arroccate nei loro territori di origine nell'Italia centrale. Infine esse stesse furono coinvolte durante il III secolo a.C. nella lotta finale contro la neonata potenza romana. Le superbe città-stato, prive di una forte identità nazionale, non riuscirono a coordinare una resistenza efficace, e furono così sconfitte una ad una. Con la perdita dell'indipendenza politica si concludeva il ciclo di un antico popolo che per secoli aveva primeggiato, per cultura e per ricchezza, nel bacino del Mediterraneo occidentale


Lo status della donna

Nel mondo etrusco la donna, a differenza della coeva civiltà greca, godeva di grandi libertà. Gli autori greci stigmatizzarono questo fatto propagando la maldicenza sui costumi morali delle donne etrusche. Infatti, mentre le donne greche vivevano sottomesse al marito e passavano la maggior parte della loro vita chiuse in casa, le donne etrusche avevano il diritto di partecipare a tutti gli eventi pubblici, ai banchetti sedevano assieme ai loro uomini sui letti conviviali, potevano vestire in modo spregiudicato, erano istruite. Testimonianza di questo ruolo di primo piano è l'usanza di individuare le persone affiancando spesso il matronimico al patronimico. Nell'ultima fase della storia etrusca, quando l'influenza culturale greca si fece sentire in modo più deciso nelle arti e sui costumi, le donne etrusche persero parte della propria indipendenza.

domenica 9 marzo 2008

We Shall Not Be Moved

Mai e poi mai ci vinceranno, perché noi siamo in più.

sabato 8 marzo 2008

CI ANDIAMO A VOTARE?

Domani ci sono le elezioni, cosa facciamo?

C’è mota gente che sta molto tentata dalla prospettiva di starsene a casa domani, per tanti ragioni: è tutto già deciso, nessuno mi rappresenta, è tutto un schifo, sono tutti uguali, ecc., ecc., ecc. Ma dobbiamo chiederci a cosa serve non andarci a votare. Serve a fare valere di più i voti degli altri, de quelli che in Italia chiamano casta, perché loro sempre votano.

Dobbiamo pensare che il voto è un diritto e un dovere che si è ottenuto a prezzo di secoli di guerre e, nel rispetto di tutte le donne che non hanno potuto votare anche volendolo, deviamo votare.

Tanto qualcuno sarà eletto, cerchiamo almeno di sceglierlo noi. Possiamo dare il voto a qualche partito piccolo, dal programma rispettabile, permettendogli di avere una sedia e provare a fare qualcosa.

Non andare a votare non serve a nulla.

Per tutto questo:

Ci andiamo a votare domani?

Daaaaaaaaaaaaaaaai